Via via che i conflitti si armonizzano, il potenziale energetico aumenta. Occorre infatti molta energia per mantenere in vita la conflittualità. L’energia così liberata può essere indirizzata per scopi più elevati e per innalzare la nostra visione.  

Ognuno può contare su un bagaglio di risorse, interiori ed esteriori. Conoscerle è il primo passo. Il secondo, è imparare a gestirle con successo.    

La società oggi richiede all’individuo prestazioni sempre più elevate in un contesto di elevata incertezza. Sempre più spesso si ha l’impressione di non farcela. Superare i propri ostacoli e paure per affrontare le sfide quotidiane con serenità e buon umore è possibile. 

Valutarsi in modo oggettivo è uno dei compiti più impegnativi. In genere si oscilla tra sopravvalutazione e sottovalutazione di sé. L’autostima si fonda su una realistica valutazione di sé che nasce da una conoscenza approfondita delle proprie dinamiche. Su di essa si può fondare una motivazione solida a portare avanti i propri obiettivi.   

Per litigare bisogna essere in due. Significa che il conflitto può essere smontato, se uno dei due sa come farlo. Serve competenza emotiva e comunicativa e avere a cuore il bene dell’altro tanto quanto il proprio.  

Più conosciamo noi stessi, più riusciamo a conoscere gli altri e a comprendere le dinamiche relazionali in cui siamo inseriti. Più conosciamo noi stessi e siamo in grado di correggerci, più riusciamo a costruire (e non subire) la realtà e a vivere la vita che davvero vogliamo vivere.